Tecniche di riscaldamento / “Spiegazione degli uccelli” di António Lobo Antunes
Recensione di “Spiegazione degli uccelli” di António Lobo Antunes (Feltrinelli, 2011).
Ogni giocatore di calcio ha le sue tecniche di riscaldamento. Allo stadio, da bambino, mi fermavo ad osservarli per tutti i lunghissimi minuti che separano l’entrata in curva dall’inizio della partita.
Chi correva, chi si piegava sulle gambe, chi tirava i calci al pallone. Questi ultimi solitamente erano gli attaccanti più bravi: quelli che volevano meravigliare il pubblico ancora prima di cominciare.
Non sono mai stato un grandissimo sportivo quindi non ho mai avuto la voglia né la capacità di attuare delle mie tecniche personali. Mai fatto riscaldamento prima del fischio d’inizio.
Ma le tecniche di riscaldamento non esistono solo per gli sportivi. Esistono quelle degli amanti e sono forse le più interessanti. Esistono quelle delle macchine che molto spesso tendiamo ad umanizzare: per esempio ricordo una fumosa Fiat Ritmo di mio padre che prima di partire doveva prima sputare un rantolo bitonale, poi borbottava dalla marmitta per tre quattro minuti, infine si spegneva per partire come un fulmine all’accensione.
Esistono delle tecniche di riscaldamento anche per i suicidi. Non si può morire senza un’adeguata preparazione fisica, con i muscoli freddi e con il cervello non pronto al grande passo. Si rischia di disattendere le aspettative. Un suicidio non riuscito diventa amaramente una farsa.
Lo sa bene il protagonista di Spiegazione degli uccelli, il capolavoro di António Lobo Antunes pubblicato recentemente da Feltrinelli (a una ventina d’anni dalla sua uscita portoghese), che realizza la cronaca di una morte annunciata.
Non vuole fare scherzi di cattivo gusto: “sto andando a morire e non esiste alcun modo per fermare questo processo inarrestabile”. Sì certo non lo dichiara direttamente ma tutte quelle voci (familiari, amici, conoscenti, cronache dei giornali) che si perdono in un brusio infernale lo affermano a chiare lettere: “quell’uomo, quel professore di Storia, quell’incapace, quel tipo così strano, così anaffettivo sta ponendo fine ai suoi giorni”. Quali tecniche di riscaldamento si attuano per congedarsi dal mondo? Uno: partire auto-convincendosi di voler lasciare, arrivati a destinazione, la propria compagna. Due: passare un’ultima cena lasciando da parte i rancori. Tre: convincere la natura a partecipare all’ultimo atto del proprio personale spettacolo della vita. Non si può dire che queste scelte risultino sbagliate: andarsene da tutto accolto da quegli uccelli che il padre, per assenza e carattere, non era stato capace di spiegare.
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