Ritratto di una poetessa: Elizabeth Barrett Browning
Ritratto di una poetessa: Elizabeth Barrett Browning.
29 Giugno 2011, sono a Firenze, città caldissima e bellissima. Mi trovo davanti a Casa Guidi in Piazza S.Felice dove, centocinquant’anni fa, la poetessa Elizabeth Barrett Browning morì.
Oggi si ricorda la sua scomparsa nella casa in cui ha vissuto, insieme al marito Robert Browning e al figlio Pen, per ben quindici anni.
Salgo le scale di questo palazzo antichissimo e buio finché, inaspettatamente, la luce trapela non appena mi aprono la porta.
L’appartamento è arioso, le finestre sono grandissime e si affacciano su questa piazza quasi spoglia in cui si vedono solo un piccolo caffè e una chiesa medievale. La camera da letto è molto spaziosa e i mobili che la compongono severi e nudi proprio come i saloni in cui Elizabeth Browning intratteneva i suoi ospiti. Ed è in uno di questi saloni che si terrà oggi, un reading di poesie dell’autrice, tratte dai Sonetti dal portoghese – opera dedicata al marito – e da Poems before Congress, altra raccolta poetica.
Ѐ curioso notare come coincidano i centocinquant’anni dalla scomparsa della Browning e quelli dall’Unità d’Italia.
Dei quindici anni che la Browning trascorse a Firenze, ricordiamo il suo particolare impegno rivolto alla causa italiana e la sua amicizia con Camillo Benso Conte di Cavour, la cui morte desta profonda tristezza nell’animo della poetessa.
Grande sostenitrice del Risorgimento italiano, Elizabeth Browning lo descrive con mano puntuale nella raccolta di poesie dal titolo Casa Guidi Windows.
I brevi passi che seguono manifestano con profonda incisività il grande senso di giustizia della poetessa e il suo orrore nei confronti della violenza, elemento presente nell’intero componimento. Questi sentimenti – espressi nella difesa del figlio piccolo dai bombardamenti austriaci e nel desiderio di protezione dell’innocenza – portano i versi a farsi più intensi e di forte impatto per il lettore:
…Signora! These shall be the Austrians! “Nay,
Hush, hush, I answered, do not wake the child”.
…Signora! Saranno gli Austriaci! “No,
Silenzio, silenzio, risposi, non svegliate il bambino”.
In altri versi la poetessa descrive il dolore della popolazione italiana causato dall’oppressione,
mettendo in evidenza come gli eventi tragici portino a vivere nel terrore e il modo in cui il silenzio della morte divenga, in questi casi, un rumore ben più straziante di qualsiasi grido.
Elizabeth Browning manifesta inoltre il suo disappunto per il progetto mazziniano che considera poco convincente ritenuto, a suo avviso, eccessivamente teorico e povero di concretezza.
La poetessa, addolorata per l’Italia, rivolge questi versi accorati ai paesi che, invece di soccorrere il suo amato paese, lo ignorano:
…O gracious nations, give some ear to me!
You all go to your Fair, and I am one
Who at the roadside of humanity
Beseech your aims, a justice to be done…
Bella nazione ascoltami,
voi tutti vi battete per l’onestà, Io sono sola
che dai confini dell’umanità
supplica le vostre anime, giustizia deve essere fatta…
Elizabeth Barrett Browning parla dell’Italia in tanti modi diversi: ad esempio quando, con versi pieni di pietà, racconta di Anita Garibaldi, mettendo in risalto l’amore della donna per il marito e l’angoscia da lui provata nel doverla lasciare.
Nei versi della Browning si trovano i valori principali della vita che animano la sua essenza di donna e madre.
La pietà, la dolcezza, la ribellione contro l’ingiustizia, l’amore per il marito, quello per il figlio – al quale si rivolge sapendo di vedere il futuro nei suoi occhi, nella speranza di un tempo migliore – , sono i pilastri tematici di Casa Guidi Windows.
Nei versi di Elizabeth Barrett Browning si possono scoprire informazioni diverse relative alla sua infanzia: ad esempio, all’età di dodici anni, è già appassionata di autori latini, Milton, Shakespeare e Dante. In quegli anni adolescenziali la Browning scrive un poema epico e nel 1838, intorno ai trentadue, pubblica la raccolta di poesie Il Serafino e altre poesie. Poco tempo dopo una grave malattia la colpisce e la costringe a vivere su una sedia a rotelle. Nel 1844 pubblica Poems con grande successo di pubblico e di critica, opera che la consacra una tra le autrici più affermate del momento. Robert Browning, poeta già noto, incuriosito dai versi della Barrett, vuole incontrarla.
L’anno dopo Elizabeth e Robert si sposano e fuggono a Firenze a causa dell’ostilità Signor Barrett, profondamente contrario alle nozze.
Del 1850 è la produzione dei Sonetti dal portoghese e dell’anno seguente è Casa Guidi Windows. Gli studi classici che la Browning aveva frequentato, la portano ad approfondire lo studio degli autori greci e, in particolare, di Euripide per il quale scrive una sentita dedica: L’umano dalle vive e calde lacrime che se tratta cose comuni le innalza fino alle sfere.
Donna passionale e osservatrice sensibile dell’animo umano, la poetessa racconta il dramma dell’esistenza nei suoi molteplici aspetti, attraverso sentimenti sinceri e forti, risultato ultimo del suo vissuto doloroso e intenso.
Di lei Gabriella Sica, finalista al premio Strega del 2010 con il romanzo Emily e le altre,
scrive:
Elizabeth Barrett una luce, un filo invisibile che la sostiene, nel difficile compito
della creazione poetica, accollandosi il rischio alto della scrittura relativa alle vicende umane
e personali. Passionalità, malinconia e entusiasmo si fondono nella sua voce accompagnata da quella della natura.
Da Sonetti dal portoghese:
E se mi devi amare per null’altro sia
che per amore. Non dire mai: «L’amo per il
sorriso, per lo sguardo, per il modo
gentile di parlare, per le idee
che alle mie s’accordano, che un giorno
mi resero sereno». Queste cose
mio amato, possono in sé mutare o per te
mutare….
Ma tu amami solo per amore, dell’amore,
che cresca in te, in un’eternità d’amore!