“Refusi di viaggio” di Carmen Talarico
Recensione di “Refusi di viaggio” (CTL Libeccio Edizioni 2022) di Carmen Talarico è il commovente esordio in narrativa della scrittrice e poetessa Carmen Talarico. Articolo a cura di Ilaria Fiori.
Se avessi letto Refusi di viaggio senza conoscere il nome dell’autrice, avrei comunque capito sin dalle prime righe che non poteva che essere Carmen Talarico, con la sua prosa poetica, le atmosfere evocative, la scelta di parole gentili che sono un balsamo per il lettore.
Nella descrizione iniziale della città in cui è ambientato il racconto, Carmen sembra portarci in un’atmosfera apparentemente retrò, fatta di caffè e bistrot, venditori ambulanti di zucchero filato, donne in paltò (si noti bene non in cappotto o piumino), finché un messaggio inviato dal cellulare, del quale la spunta blu prova l’avvenuta lettura da parte del suo destinatario, ci riporta ai giorni.
E poi c’è la storia dei due protagonisti, o meglio la non storia…. Leggendo dell’incontro di Ada e Otto mi è saltato alla mente il testo di una bellissima canzone dei Tiromancino, La descrizione di un attimo: quell’attimo in cui tutto poteva succedere e che alla fine, comunque vada, si risolve sempre in un’emozione fortissima.
Ecco, mi pare questa la chiave di lettura di questo breve quanto intenso racconto: le emozioni non si giudicano e i sentimenti spesso non si possono neppure definire, perché ciò significherebbe confinarli in uno spazio e in un tempo troppo piccolo e troppo breve per contenerli; e va bene così perché ciò che non si piò imprigionare è libero di fare tutti i giri che vuole per poi tornare ad accarezzarci il viso, come il vento di una mattina d’autunno a Pisa.