Quando la scrittura ha le fondamenta nella “arrangiatezza”. Ecco “Ci stiamo lavorando” a cura di Micaela Di Trani
Recensione di “Ci stiamo lavorando. Storie arrangiate”, una serie di racconti di autori diversi inseriti in una raccolta pubblicata da Ensemble e curata da Micaela Di Trani.
Pagine di racconti che prendono forma riempiendo, oltre che uno spazio fisico, uno spazio mentale difficile da definire, nel quale ci imbattiamo quando ci fermiamo un attimo a pensare al mondo del lavoro, perché è di questo che si tratta, un’antologia sul tema del lavoro, argomento di cui tanto si parla, tanto si discute e poco si fa.
Gli autori di queste pagine sono giovani che vivono già nel mondo dei libri e dell’arte, che con sguardi diversi ma intimamente partecipi cercano di tessere le fila di una tela difficile da “lavorare”, denudando i propri pensieri e sviscerando attraverso l’arte della scrittura un tema complicato come quello del lavoro. Una raccolta di voci vere e inaspettate, un progetto in cui le parole diventano i cosiddetti “ferri del mestiere” senza dimenticare che queste parole sono, per chi scrive, anche legami.
Il talento di questi giovani autori si scopre con queste storie che si leggono tutte d’un fiato ed è come se della realtà spezzata e divisa che ci circonda, ne avessero afferrato una piccola parte per poi raccontarla attraverso uno sguardo su ciò che è stato, ciò che è, e un respiro colmo di speranze accompagna le riflessioni su ciò che sarà.
Tu dicevi che scrivere non è un lavoro, da qualsiasi lato lo si guardi. Io non potevo che essere d’accordo come sempre. Eppure era quello che volevo fare, da sempre, per sempre, con quella cecità che si ha intorno ai vent’anni e si perde intorno ai trenta. Non è la vista che si conquista a prezzo di ingente sofferenza, ma la capacità di vedere gli oggetti lungo un orizzonte che è molto più basso rispetto a quello di prima…
Buona lettura!!!