“Occasioni di morte” di Charles Lambert
Recensione di “Occasioni di morte” (Voland, 2014) di Charles Lambert.
Un viaggio nel tempo, tra un passato di contestazioni e le lotte sociali nella Torino degli anni ’70, e un presente fatto di disillusioni nella Roma dei nostri giorni.
Una trama che ripercorre una delle pagine più nere della storia italiana contemporanea. È la stagione del terrorismo, raccontata dallo scrittore inglese Charles Lambert, nel suo ultimo libro “Occasioni di morte” (Voland Edizioni). Non solo un romanzo politico. L’amore, l’amicizia ma soprattutto il tradimento si rivelano gli ingredienti fondamentali per lo sviluppo della storia.
In quella che sembra essere una mattina come tante, un brutale episodio sconvolge la vita della protagonista Helen. Suo marito Federico Di Stasi, alto funzionario del governo italiano, viene misteriosamente ucciso a colpi di pistola. Helen si trova a soli pochi chilometri di distanza dal luogo del delitto. È in una stanza di hotel in compagnia del suo amante Giacomo, ex terrorista redento e migliore amico di Federico.
La loro è una storia iniziata a Torino trenta anni prima, ma il rimorso e la vergogna per una relazione extraconiugale si fanno sentire solo ora. Il senso di colpa per aver trascorso gli ultimi istanti di vita di suo marito insieme all’amante è troppo forte. Helen non se lo perdonerà mai.
In un crescendo di sospetti, depistaggi e colpi di scena, Helen tenta di risolvere il giallo dell’omicidio di suo marito. Chi poteva avercela con Federico tanto da arrivare ad ucciderlo?
Helen capisce che ha solo un modo per arrivare a scoprire la verità: scavare nel passato di suo marito. Si intrufola furtivamente in casa dei suoceri, fruga tra i documenti di Federico alla ricerca di un indizio, anche minimo, che possa condurre alla verità. E in effetti scopre qualcosa di strano. Un importante documento sul computer di Federico è stato modificato quindici minuti dopo la sua morte. Helen vuole far luce sulla questione.
Ma la ricerca delle cause della morte di Federico porta la protagonista, ed anche il lettore, a chiedersi se conosciamo a fondo le persone che abbiamo vicino. E a metterle in discussione. Pensiamo sempre di conoscere i nostri cari, senza immaginare che anche loro possono nascondere dei segreti. E Federico di segreti ne aveva davvero tanti.
“Mi sento come se non lo avessi mai avuto come se tutti questi anni fossero stati una farsa”.
Helen viene a conoscenza di cose sulla vita del marito che ignorava totalmente. Tutto ad un tratto Federico le sembra un perfetto estraneo. È la sua più amara scoperta, il suo dolore più forte.