“L’amore ai tempi del caffè” di Mario Emanuele Fevola
Recensione di “L’amore ai tempi del caffè” di Mario Emanuele Fevola.
L’amore ai tempi del caffè. Una beffa, un sorso, un punto di partenza. Racconti di storie che si legano alla vita e ai quali è difficile scampare. Mario Emanuele Fevola, è il giovane scrittore che porta in campo i “gesti” amabili che sono dietro i caffè della vita. Un giro di ricordi, un sorso di pensieri, un retrogusto di incontri. Fevola incornicia i suoi brevi racconti entro il rituale del caffè. Che diventa attesa, speranza, profumo di nuovi incontri, essenza di sole, speranza di piacere. La sua mano e la sua mente diventano il cuore bollente di questo nero caffè. Il profumo delle sue storie è così intenso da far venir fuori una penna fluida e scorrevole. Una scrittura fresca, giovane, ma matura quanto basta. Nella sua mano concentra tutto l’amore per la sua città, Napoli. Come poteva essere altrimenti? A Napoli non si dice mai di no al caffè, e se lo si fa, non ci sono scuse, si è in qualche modo traditori. Un amore che è anche di chi ha fatto questa città, un amore che viene fuori in quella dedica che Fevola lascia lì, forse un po’ a incoraggiarlo e a sostenerlo, per trovare la forza di bere tutti i non-sense della vita, come in un sorso di nero a metà.
Si dice spesso che legarsi ai personaggi di un libro significa vivere quel libro dentro e portarlo con sé per molto tempo. Questo non è un romanzo, è una sfilata di vite, di età, una passeggiata dentro i vicoli del cuore che, dalla mattina alla più banale delle scuse, si inventa dietro un caffè, in cui è facile perdersi. E facile è anche vivere e accarezzare i tanti personaggi delle storie di Fevola. E questo appunto succede quando un libro riesce, quando un libro si fa dolcemente amaro, proprio come il caffè.