“Il tedio di Dio”, poesia inedita di Giorgio Linguaglossa
“Il tedio di Dio”, è una poesia inedita di Giorgio Linguaglossa.
Il tedio di Dio di Giorgio Linguaglossa
Guardavo al di là dei cancelli arrugginiti: transenne, cavalli di frisia e fili spinati.
«Qui ci sono gli uomini che hanno venduto la propria ombra,
sono colpevoli di tracotanza – mi disse una voce dal buio –
assiepate ad altre ombre vivono nell’ombra».
Oltre le transenne c’era il sole bianco.
«Il tedio di Dio è un sole bianco che si è inabissato», mormorò una voce
tra le ombre.
“È un pensiero folle”, pensai e passai oltre le ombre maledette.
«La notte è la locanda di Dio, dove Dio prende alloggio per il sonno»,
disse un’altra voce da un altoparlante nascosto chissà dove.
“Vivono di notte – pensai – le ombre bianche della polizia segreta
che sono state dismesse come un abito”.
Sopra la spalliera della sedia accanto alla sciarpa rossa del giorno
c’è un salotto scarlatto: ad una gruccia sono appese le ombre delle uniformi,
pallide linci dagli occhi squamosi;
Kafka suona il clarinetto e Mozart fa l’impiegato del catasto,
il sole bianco tramonta
tra le alghe verdi dello stagno e la polizia segreta
con uniformi militari perlustra la palude
alla ricerca del sole inabissato.
Illumino con la torcia tascabile il buio.
Periferia di una città inesistente. Palazzi e strade di vetro.
Archi e pontili precipitano nel vuoto senza spazio
bambine giocano col lullahop.
“Ma non c’è anima viva – penso con orrore –
ed io non sono nessuno…”.
«Il riso è il paradiso dell’Inferno»,
disse un’altra voce da un altoparlante posto in alto, sopra un parapetto,
ma ero sconcertato e mi affacciai a una finestra:
c’era il mare azzurro.
«Il bacio di Dio è un sole bianco – dissi tra me – che si è inabissato»;
“è un pensiero folle – pensai – non è quello che volevo dire…”
Giorgio Linguaglossa è nato a Istanbul nel 1949 e vive e Roma. Nel 1992 pubblica Uccelli e nel 2000 Paradiso. Ha tradotto poeti inglesi, francesi e tedeschi tra cui Nelly Sachs e alcune poesie di Czeslaw Milosz. Nel 1993 fonda il quadrimestrale di letteratura «Poiesis» che dal 1997 dirigerà fino al 2005 con Dante Maffìa. Nel 1995 firma, con Maffìa, Giuseppe Pedota, Lisa Stace, Maria Rosaria Madonna e Giorgia Stecher il «Manifesto della Nuova Poesia Metafisica». È del 2002 Appunti Critici – La poesia italiana del tardo Novecento tra conformismi e nuove proposte. È del 2006 La Belligeranza del Tramonto.
Nel 2007 pubblica Il minimalismo, ovvero il tentato omicidio della poesia in «Atti del Convegno: È morto il Novecento? Rileggiamo un secolo». Nel 2010 escono La Nuova Poesia Modernista Italiana(1980 – 2010) e il romanzo Ponzio Pilato; nel 2011 Dalla lirica al discorso poetico. La Poesia italiana dal 1945 al 2010. È in corso di stampa con Società Editrice Fiorentina Dopo il Novecento. Monitoraggio della poesia italiana contemporanea.
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Grande poesia… corale, ricca di brani di inaspettata armonia e ritmi sincopati che rivelano il vuoto retrostante, l’estrema solitudine della poesia del nostro tempo. Vorrei tradurla in inglese. Mi ha ricordato certi pezzi del grande musicista Jani Christou.
S. Grieco
Caro Steven, e allora traduci anche qualche mia poesia!
antonio sagredo