“Il giornalista” di Miriam Mafai
Recensione di “Il giornalista” di Miriam Mafai (Edizioni Ensemble, 2013)
Miriam Mafai nasce a Firenze il 2 febbraio 1926 da una coppia di noti artisti italiani, il pittore cattolico Mario Mafai e la scultrice Antonietta Raphael di origine ebraica. Educata sin dagli anni 30’ all’antifascismo, cresce assieme alle sorelle Simona e Giulia e con l’introduzione delle leggi razziali, nel 1938, sarà costretta a lasciare il ginnasio. Dal 1943 partecipa al movimento della Resistenza antifascista a Roma, distribuendo volantini contro l’invasione tedesca e lavorando presso l’ufficio stampa del Ministero dell’Italia occupata diretto da Mauro Scoccimarro. Nel dopoguerra si iscrive al PCI e nei primi anni 50’ diviene assessore al comune di Pescara. Sono questi, anni di dure lotte e limpide contraddizioni, l’Italia è un Paese martoriato dalla guerra e nell’ambiente politico vi è gran fermento. La Mafai intraprende la carriera di giornalista e nel 1957 viene nominata corrispondente da Parigi per “Vie Nuove”, seguiranno un incarico all’Unità e la direzione del settimanale “Noi Donne”. Contribuisce alla nascita de “La Repubblica” e ne diviene una delle colonne portanti svolgendo attività di editorialista, inviato e cronista politico. Durante tutta la sua carriera si occupa di temi scomodi come aborto, divorzio, laicità dello Stato, condizione femminile e diritti dei lavoratori. Muore nella sua amata Roma il 9 aprile 2012.
Partigiana, giornalista, scrittrice, femminista, Miriam Mafai è stata soprattutto una donna che ha vissuto da protagonista i grandi eventi e le battaglie di un secolo intenso e tormentato. In questo breve saggio, scritto trent’anni fa ed edito per la prima volta nel 1986 da Laterza, la Mafai ripercorre alcune tappe fondamentali della sua carriera di giornalista professionista. Non mancano i riferimenti storici e politici, le riflessioni (valide allora come oggi) sul mestiere e sul ruolo del giornalista e le considerazioni sulla figura della donna nelle redazioni popolate quasi esclusivamente da uomini. Una rapida panoramica sulla storia politica e non del nostro Paese, scritta da una delle firme più prestigiose del giornalismo italiano.
Citazione: “È difficile fare questo lavoro senza un reale interesse alle storie che si raccontano e agli uomini che ne sono protagonisti. La politica era stata la mia grande passione in anni in cui le scelte erano radicali e per sempre. Poi mi ero resa conto che essa non era il mio mestiere e ne avevo scelto un altro, il giornalismo, che mi consentiva di partecipare allo stesso spettacolo ma in altra veste. Dunque spettava ad altri, non a me stare sul palcoscenico”.