“Favole di Natale” di Hans Christian Andersen (regia di Andrea Macaluso)
“Favole di Natale” è stato lo spettacolo prodotto e messo in scena in quattro repliche, dal 26 dicembre 2014 al 6 gennaio 2015, al Teatro della Pergola di Firenze.
La rappresentazione, nata da un’idea di Gabriele Lavia quale attività collaterale al cartellone principale e pensata appositamente in occasione delle scorse festività natalizie, è stata realizzata sotto la regia di Andrea Macaluso con gli attori della Compagnia di Gabriele Lavia, cui si è aggiunta Giusi Merli, attrice teatrale fiorentina di lungo corso e interprete cinematografica.
Una selezione di sei novelle, tra le ben centocinquantasei scritte da Hans Christian Andersen, è stata proposta ad un pubblico di adulti e bambini, che hanno così potuto riscoprire in una veste originale – cioè fuori dal cliché del film d’animazione e condensate in poco più di dieci minuti per una – storie già conosciute come “La principessa sul pisello”, “Il soldatino di stagno” e “La piccola fiammiferaia”, nonché apprezzare ex novo fiabe meno popolari quali “Il pupazzo di neve”, “Il porcellino di bronzo”, “Il farfallone”.
Ciascun attore ha portato in sé una fiaba; ogni attore ha portato sulla scena un po’ di sé: la tipologia è stata quella del teatro di narrazione, via di mezzo tra messa in scena e lettura teatrale, per cui, come ha spiegato Andrea Macaluso, «gli interpreti non sono stati personaggi delle fiabe, ma ogni attore ha incarnato la singola fiaba, dandole vita».
In questo modo Alessandro Baldinotti, in “Il farfallone”, non ha vestito solo i panni del protagonista che, svolazzando da fiore in fiore, è in cerca della compagna ideale senza trovarla mai, ma pure è stato portavoce dell’anima di ciascun fiore, ognuno contraddistinto da una propria peculiarità; come anche Massimiliano Aceti, in “Il pupazzo di neve”, insieme pupazzo e segugio che intrecciano un dialogo come tra allievo e mentore di vita, talvolta intramezzato dalla melodia dei tasti di un pianoforte in scena suonato dallo stesso Aceti.
In maniera analoga, Anna Scola ha interpretato “La principessa sul pisello”, accompagnando la propria narrazione con suoni onomatopeici riprodotti dagli accordi del suo violino.
Sesso, emarginazione, gioco di seduzione, dolorosa constatazione dell’amore impossibile, morte: questi i temi scelti da Macaluso sull’imput dell’idea di Lavia.
Dichiara il regista: «Ho cercato di orientare la mia preferenza su fiabe che consentissero un paradigma equilibrato dell’intera produzione di Andersen, sia da un punto di vista letterario – scegliendo tre fiabe fra le più conosciute e altre tre fra le meno note – che tematico e contenutistico».
In effetti, quelli sopra citati sono stati i temi più cari all’autore, qualche volta contenuti in un’unica fiaba rielaborata in forma di appunti di viaggio. È il caso di “Il porcellino di bronzo”, rappresentata in scena da Macaluso stesso, in cui il particolare sodalizio tra un bambino e il porcellino della loggia del Mercato Nuovo – che, per magia data dalla fantasia infantile, si anima conducendo il piccolo protagonista tra le meraviglie di una ottocentesca ma immortale Firenze – aveva costituito per Andersen un’occasione di omaggio ad una delle più belle città d’Italia.
Le fiabe sono dunque risorte, in ultimo appuntamento datato il 6 gennaio scorso, attraverso una recitazione che si è mantenuta sempre professionale e niente affatto edulcorata dalla presenza di bambini tra il pubblico; a questo proposito, anzi, specifica Andrea Macaluso: «Ai bambini non piace che le cose vengano loro abbellite. Vogliono vedere la realtà per quella che è. Ed inoltre, le fiabe offrono molteplici possibilità di lettura, cosicché un bambino possa cogliere diversamente ciò che un adulto trova in Andersen. Del resto, le sue novelle non sono mai state esclusivamente per bambini, ed egli stesso, ancora in vita, l’aveva precisato. Si tratta, più che di “fiabe”, di vere e proprie “storie”».
In chiusura all’intera performance, dopo l’intensa e sentita esecuzione di “La piccola fiammiferaia” ad opera di Giusi Merli, che ha prodotto un forte corto circuito emotivo dato dalla fusione e coincidenza tra il personaggio dell’orfanella e quello della nonna che la reclama con sé in cielo, la voce di un giovanissimo interprete, Andrea Filidei, ha sigillato il tema della caducità dell’essenza stessa della Fiaba intonando la dolce ninnananna danese “Den lille Ole med paraplyen”, che, con il suo finale, segna il congedo dal tempo delle fiabe e la ripresa della quotidianità, riportando bambini e adulti-bambini alla vita di tutti i giorni.
« […]
Og neste morgen, når sola skinner,
da våkner barna med røde kinner,
og glade hilser de mor og far
og takker Gud for det hjem de har»
« […]
E la mattina dopo, quando il sole risplende,
allora i bambini si risvegliano con le guance rosate,
e felicemente salutano la madre e il padre
e ringraziano Dio per la casa che hanno».
Ringrazio inoltre l’Ufficio Comunicazione Fondazione Teatro della Pergola per la gentile concessione di tutte le fotografie
Ph Filippo Manzini @copyright 2014
Favole di Natale
rappresentazione teatrale di fiabe scelte di Hans Christian Andersen
con Massimiliano Aceti, Alessandro Baldinotti, Andrea Macaluso, Giusi Merli, Matteo Ramundo, Anna Scola
regia Andrea Macaluso
elementi di scena e costumi Laboratorio del Teatro della Pergola
una produzione Fondazione Teatro della Pergola