Alcune poesie inedite di Fabrizio Miliucci
Su Patria Letteratura alcune poesie inedite di Fabrizio Miliucci.
da “Pop”
- –––––––– è
Per vederti
di nuovo
quel bambino
con la bocca
sporca
ha inventato
un gioco
–
chi può vedere adesso?
Lode di Dio
*
Sballo a Fontanigorda
di Fabrizio Miliucci
sono stato tutto il giorno occupato
ho avuto pochissimo tempo
gli impegni mi hanno
del tutto assorbito
quasi non ho respirato.
sono stato impiegato
in una urgentissima operazione
il tempo non poteva
davvero aspettare
fai una questione d’onore.
c’è stato un momento
in cui ho disperato
oberato da così tanto lavoro
a stento non sono svenuto
eppure non ti ho chiesto aiuto.
*
Chiara
di Fabrizio Miliucci
a parte il fatto che scrivere non è più necessario
a parte il mio sogno, il mio contributo all’ingorgo
caviglie intrecciate ai guard rails, odore/rumore
di cose banali che sgustano e ammaliano
l’estate era appena iniziata quando improvvisamente rovinai la mia esistenza
ebbene, sei rimasta scandalizzata?
ho freddo
(le tracce del mio suicidio d’amore si potranno seguire per te?)
*
Narcisso
di Fabrizio Miliucci
o tempo scusa fermati
fammi ‘sto piacere
facciamo che domani
non arrivi mai
¶
tra poco vado a letto
e tu ti fermi no?
e poi io non è che muoio
ma resto lì per sempre
e non mi muovo non mi sveglio più
*
È lì · dove
vanno · le cose
quando mi sobbalzi · dentro
e reagisco con rabbia a tutto questo ·
e non so stare fermo
e · infilo le braccia
dentro tra i ferri ·
secchi e spuntati · nel reticolato
*
Dolcissima madre
di Fabrizio Miliucci
Mi ha fatto capire
che da ogni persona
sarebbe venuto
un male piccolo o grande
Alcuni eventi me lo hanno
confermato
Ma è giusto
mutilare una esistenza
con l’intento
di proteggerla e di rinnegarla
Poi il tempo è passato
Adesso
succede quello che deve accadere
Mater dulcissima….
Ho provato ad essere forte
ma non voglio essere un altro
saresti fiero
di quello che ho fatto.
*
Poesia
di Fabrizio Miliucci
Sono parecchio sfi
du
cia
to
per
ché?
Lo so io perché.
Forse il fatto
di non essere stato
chiamato
i rumori della stanza
non sapere più fare
niente
però prima sapevo
fare tutto
a chiacchiere
mi manco
mi ricordo
quando diceva
queste parole
lei
l’altra
non quella
io l’altro
quando non ero qui
non era ora
e
non
lo
sarebbe
stato
(per poco ancora)
mai
- Brutta brutta cosa
questa di stare
nelle
parole
e di
tenerci
così tanto
da stare male
quando
sempre
poi
dietro
alle
parole
sembra
e
non
c’è che non
ci
sia
niente
e tu
io ti voglio così
bene
ma non
riesco a
volerne a me
adesso
so
che forse che
*
L’ultima
di Fabrizio Miliucci
Colleghi,
- non lo
- sentite tutto quel dolore
- che batte nelle porte?
- Voi che siete sguardi
- obliqui strabici sorrisi
- non la vedete voi
- la sorte assassinata
- schiva in anticamere
soffocati e vecchi
sopra il tornio di un
- sorriso infame ?
ma dì , te la ricordi quella morte
che ci ha assecondato
tutto ieri ?
dì te la ricordi la
memoria
di me e di te sposati
al sacro gioco?
tu te lo ricordi tu quel fuoco
di musica arrivata
sai da dove ?
Non c’è colore a questo coraggio
senza pelle .
non c’è calore ɐ
- questa. melodia. non c’è
o questo senso Oh questa
sensazione nella testa .
o un sibilo
di un tarlo! io lo so che è
il fatto di non stare
ad agio
nella compro/
missione delle cose,
nel mondo, nelle cose.
A ma io lo batto eh!
Come batto te ,Y., zed
se poi siete in concorso
e Che : il mio amore ti sia
- un veleno che blocca
- nel tempo
- e aumenta la bellezza
- fino alla s-sterilità.
←→
che possa compiersi in te
ogni mio fallimento .
assicurata la comodità
cieca . scorsoia
ogni tuo desiderio
diventi reale senza che
tu faccia . sforzo
ogni tuo bisogno . sia
al di sotto . della mia portata
e che tu possa conservarti
sana . sempre senza
versare .più. Di ( x ) lacrime
e quando alla fine e quando e se .
la mor te
ti s ‘ imprimerà
- ,
ma questo modo è un modo sbagliato oh così sbagliato .
- di sentirsi nelle cose:
di stare nelle cose :
sconcio & disarmato
a bàlia della fine
della prepotenza
con la voglia di finire– la
/ә lo stridore osseo , di me !
contro la protesta.
la prova a penetrarmi
- la ripetizione della . sfiga.
Ecco, ecco eh. .
- .
Felìcita àltrui
Œ il peggiore incubo di Me