Poesie per Venezia // due inediti di Giorgio Linguaglossa
“Il profilo di Enceladon” e “La dama esce dal quadro” sono due poesie inedite per Venezia del poeta Giorgio Linguaglossa.
Il profilo di Enceladon di Giorgio Linguaglossa
Frammisti alla nebbia, sul davanzale della finestra, brilla
il rosso geranio del mattino; a sera è ancora là.
Nel fotogramma della finestra il tuo volto, di profilo,
trascorre da destra a sinistra, torna indietro,
va contro la direzione del tempo, alla ricerca dello spazio,
si dirige verso la cornice ed esce fuori del quadro.
L’orologio da polso che per dieci anni si era fermato
ha ripreso a camminare, i bambini fuori della finestra
cantano in coro Happy Birthday to you
mentre il televisore dice che è esplosa una bomba a Bagdad.
Sulla rastrelliera ci sono, ora come allora, i cappelli di Enceladon
le sue sciarpe colorate, i soprabiti; e c’è ancora il suo profumo.
La dama esce dal quadro di Giorgio Linguaglossa
Rotola la luna sul lenzuolo del cielo
steso ad asciugare sul terrazzo dell’albergo veneziano.
Grandi camion portano un carico di stelle
e le scaricano proprio qui sopra il terrazzo.
Venezia. Laguna di vetro e di maiolica. Una gondola dondola.
Il remo del gondoliere imprime all’acqua
un movimento a vortice e, miracolosamente
la barca va.
Sulla banchina un moro vende cappelli colorati,
bastoni da passeggio col pomo di avorio,
cofanetti in argento, mappamondi in madreperla.
Ad Utrecht, un pittore fiammingo dipinge
una natura morta con violino.
Nella lontana Fiandra un bianco cavallo a galoppo giunge
su un tappeto di fiori; una bellissima dama
accompagnata da valletti e cicisbeo
esce da un quadro del Tiepolo, si incontra con Johannes Vermeer
che indica la luna
ed ha appena dipinto la ragazza con l’orecchino di perla
che si volta verso di noi che osserviamo il quadro
dall’altro lato del mondo e ci guarda sorpresa;
«che stagione è questa»?, chiede la dama al pittore;
«è vento di primavera», risponde l’usignolo
che canta a squarciagola sull’albero.
Ma non è così; lo sappiamo noi
che consideriamo le cose dalla finestra
del XXI secolo dei tempi futuri.
Leggi “Il tedio di Dio” (clicca qui) di Giorgio Linguaglossa